La giornata di domenica è stata funestata da numerose sciagure. La più grave è quella accaduta poco prima di mezzogiorno sulla strada Pavia-Milano nei pressi di Casarile, lungo il naviglio.
Due macchine procedevano verso Milano a forte andatura; l'una di proprietà del ragioniere Giovanni Ferrari abitante in via Farini, 25; l'altra della provincia di Genova, recante il numero 380 e di proprietà di Giuseppe Bozzano fu Ilario, abitante in quella città in Salita Nuova al Monte, 8.
Secondo la versione ricostruita attraverso il racconto dei superstiti e dei testimoni, lo stesso Bozzano, che guidava, ni pressi di Casarile, nell'intendimento di sorpassare l'altra macchina, chiese coi segnali d'uso ed ottenne via libera. La manovra avvenne troppo precipitosamente: la vettura del Bozzano passò velocissima investendo l'altra di striscio e mandandola a cozzare contro un paracarro. Questo fu abbattuto e la macchina precipitò capovolta nel Naviglio. Si trovavano a bordo di essa, oltre al rag. Ferrari, un suo figliuolo che guidava, il nobile Paolo Giulini e il figlio suo ing. Cesare.Tutti finirono sommersi sotto il peso della vettura.
Volle il caso che passasse in quel momento, in bicicletta, un animoso, il commerciante Domenico GOJ d'anni 32, il quale, senza frapporre indugio, si gettò vestito nel canale e adoperandosi intorno alla vettura, con mirabile energia riuscì a districare dalla macchina i quattro sciagurati.
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Tre di essi, i due Ferrari e l'ing. Cesare Giulini, i quali non avevano riportato che lievi contusioni, guadagnarono facilmente la riva; più grave appariva la situazione del nobile Paolo Giulini e per la mole del suo corpo e perchè nella caduta era rimasto gravemente ferito alla testa. A lui rivolse le maggiori cure il salvatore, e riuscì con gran fatica a portarlo fuori dall'acqua svenuto. Fu tentata la respirazione artificiale, ma invano chè il poveretto cessava di vivere dopo un quarto d'ora. I sanitari rilevarono di poi una grave ferita alla regione temporale sinistra e profondi tagli sul collo prodotti dai vetri infranti della vettura, donde una rapidissima ed abbondante emorragia. Anche il Bozzano, la cui vettura, sbandatasi dopo l'investimento, aveva abbattuto altri paracarri e s'era mezza sfasciata e che tuttavia se l'era cavata con lievi contusioni, cooperò all'opera di soccorso, nella quale ebbero parte anche i carabibieri di Binasco e di Torre del Mangano. Da Pavia giunsero poi anche i militi della Croce Verde.
Il nobile Paolo Giulini che era titolare della Banca Giulini in via San Vittore al Teatro, e come tale notissimo negli ambienti commerciali e bancari cittadini, abitava in via Boccaccio, 31, con la moglie Clotilde Ratti della famiglia del Pontefice, e con i figli ingegnere Cesare, Luigi, Dora e Mario.
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