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Roma: le Catacombe di Domitilla, il Portico di Ottavia, l'Abbazia delle tra fontane...
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Roma: Colosseo

  il COLOSSEO, é il nome con cui si designa, fin dall'alto medioevo, l'Anfiteatro Flavio, iniziato da Vespasiano nel 72 e terminato dal figlio Tito della famiglia Flavia nell'80.
  Lungo il gigantesco perimetro di 527 m., su pianta ellittica con gli assi di 188 e 156 m., innalza sino a 57 m., la solenne architettura esterna in travertino, a tre piani sovrapposti di arcate, su pilastri a cui sono addossate le semicolonne di ordine dorico, ionico e corinzio.
  Un quarto ordine di lesene corinzie corona la sommità, simile ad un attico con piccole finestre. In corrispondenza di questo quarto ordine una corona di grosse mensole serviva d'appoggio a pali per sostenere il velario e proteggere gli spettatori dai raggi del sole.
  Fu luogo di combattimento tra gladiatori, cacce di bestie feroci e naumachie.  I combattimenti fra gladiatori vi durarono fino al 404 e furono soppressi da Onorio.  Quelli tra le belve vi durarono fino alla metà del sesto secolo.
Roma: L'altare della patria


   Il Vittoriano, monumento a Vittorio Emanuele II, fronteggia piazza Venezia, là dove finisce la Via de Fori Imperiali.
  Simbolo della raggiunta unità nazionale, fu iniziato nel 1885 e inaugurato nel 1911.
  Il calcare bianco abbagliante di Botticino (Brescia) non si armonizza con la tinta calda del travertino dominante in Roma.
Il monumento d'ispirazione classica, si distacca nella scenografia, dal calore delle più antiche costruzioni e rovine circostanti.
  Il tema architettonico fondamentale é costituito dall'ampia scalinata che sale al ripiano dell'altare della patria, costituito da una composizione architettonica, con in mezzo la statua di ROMA. La scalinata si apre su due rampe che convergono alle spalle dell'altare, verso la statua del re, riaprendosi poi per salire verso un ampia spianata dominata dal porticato a esedra.
  Ai piedi della statua, dal 1921 é la TOMBA DEL MILITE IGNOTO, con la salma di un soldato sconosciuto, caduto nella guerra 1915-18, costantemente vigilata da sentinelle d'onore.
Roma: Il Foro Romano

   Il Foro di Cesare é uno dei molteplici gruppi costitutivi del Foro romano. Vari corsi d'acqua ne attraversavano i luoghi e ne facevano una valle paludosa. Uno di questi corsi, fin dai tempi primitivi, fu incanalato e, utilizzato pure per prosciugare la valle, divenne la Cloaca Massima. Ben presto in questi luoghi, gli abitanti delle colline circostanti, Quirinale, Viminale, Palatino, Capitolino, Esquilino, le alture del Velia usavano incontrarvisi per il mercato e fu detto forum, forse da foras, in quanto fuori dall'abitato.
  Fusi i colli in una sola città, difeso dalla rocca del Capitolium, divenne il centro di Roma intorno a cui sorsero gli edifici destinati agli affari pubblici e privati. Ai tempi di Cesare un piano regolatore lo trasformò in centro monumentale della città. L'intera zona dopo il periodo della decadenza, il degrado, il disfacimento, l'abbandono accentuati nel periodo Medioevale e del Rinascimento divenne pascolo per il bestiame e prese il nome di Campo Vaccino.
   Con Cola di Rienzo inizia l'interesse per le memorie dell'antichità, che presero gradualmente impulso verso un'attività di ricerca e costruttiva riscoperta che continua alacremente tuttora.


Roma: Il portico di Ottavia



   Il Portico di Ottavia, adibito al pubblico passeggio, era uno di quei luoghi che sorgevano nelle vicinanze del Foro, destinato invece principalmente a funzioni pubbliche e private.
  Fu fatto erigere da Quinto Cecilio Metello, detto il Macedonico nel 146 a. C. Fu rifatto da Augusto, che lo dedicò alla sorella Ottavia, da Settimio Severo e Caracalla. Delimitava il lato Nord del Circo Flaminio.
   Era un portico a doppio colonnato a pianta rettangolare nel cui mezzo sorgevano i templi di Giove di Giunone, la biblioteca di Ottavia e statue bronzee.
  Gli avanzi sono del periodo di Settimio Severo. Riguardano il propileo d'ingresso, che si apriva su uno dei lati corti ed era formato da colonne corinzie su due file: rimangono due colonne della fila anteriore e tre della fila posteriore con parte della trabeazione che esse sostenevano e l'arco terminale del Portico di destra.


Roma: Carcere Mamertino



  Nell'area del Foro, il Carcere Mamertino. Sotto la chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami, del XVI sec., é la Cappella del Crocifisso. Più in basso é il Carcere Mamertino: due ambienti sovrapposti contituiscono quelle che negli ultimi secoli erano le carceri di stato ed il luogo destinato alle esecuzioni capitali.
  L'area adibita a carcere vero e proprio (il nome Mamertino é di origine medioevale) risale alla seconda metà del II sec. a.C.
   L'area inferiore, giudicata di poco posteriore all'epoca dell'invasione gallica(387 a.C.) era un antico serbatoio d'acqua che riadattato, costituì il Tullianum, e fu riunito al carcere. Vi perirono personaggi famosi come Giugurta e Vercingetorige.
  Dopo il sec. XVI l'edificio venne chiamato S. Pietro in carcere. Una leggenda medioevale racconta che San Pietro, ivi imprigionato, con l'acqua fatta sgorgare miracolosamente da una sorgente, battezzò i carcerieri, Processo e Martiniano, martiri a loro volta.
  Da quì San Pietro fu condotto sul colle Vaticano, San Paolo alle Acque Salvie.


Roma: La decapitazione di San Paolo




   L'Abbazia alla tre fontane sorge sul luogo, ove secondo la tradizione San Paolo subì il martirio della decapitazione; secondo la leggenda tre fontane sorsero sul luogo ove la testa rimbalzò tre volte. Presto furono innalzate tre chiese, ma il luogo, Acque Salvie, fu ben presto abbandonato perché malarico.
  Il terreno fu bonificato dai trappisti che ne divennero proprietari nel 1868 ed immersero le basiliche in un bosco di eucalipti.
  La più grande delle tre chiese é quella di SS Vincenzo e Anastasio.
  La seconda é Santa Maria Scala Coeli.
  La terza è San Paolo alle tre fontane sorta nel V secolo sul luogo del martirio. Nell'interno tre edicole con le leggendarie fontane miracolose e tre teste del Santo rievocano i tre rimbalzi fatti all'atto della decapitazione. Nel pavimento, un bellissimo mosaico romano policromo proveniente da Ostia con la personificazione delle quattro stagioni.
  L'immagine quì accanto rappresenta un particolare del portale.


Roma: L'APOSTOLO DELLE GENTI



  San Paolo fuori le mura o Basilica Ostiense. Qui Costantino trasformò la cella memoriae dell'Apostolo delle Genti in Basilica.
   Nel mezzo del QUADRIPORTICO davanti alla facciata, troneggia la statua di San Paolo. Alle sue spalle il Pronao della facciata con dieci colonne monolitiche di Baveno, alte dieci metri.
  La parte superiore, incornicia, nei mosaici dorati, che riflettono l'abbagliante luce del sole al meriggio, la figura del Cristo benedicente, tra San Pietro e Paolo; l'Agnus DEI sulla collina, da cui sgorgano i quattro fiumi a dissetare il gregge Cristiano, tra le due città sante. Più in basso le immagini di quattro profeti.


Roma: Le Catacombe di Domitilla



  Le Catacombe di Domitillao dei Ss. Nereo e Achilleo. sono forse le più vaste di Roma. L'usanza Etrusca di sepellire i defunti nei cunicoli sotterranei entra nel costume romano. Tale tendenza fu favorita anche dal minor costo del terreno, rispetto a quello di superfice, per lo spazio da adibire alla sepoltura. Sepolcro domestico di alcuni personaggi cristiani, prendono il loro nome da Domitilla, appartenente alla famigli dei Flavi, cioé alla famiglia degli imperatori Vespasiano e Domiziano. Al loro interno, sulle tombe dei Ss Nereo e Achilleo martiri, che la leggenda vuole servi di Domitilla, ma che Damaso ricorda come soldati romani, fu eretta la basilica che dai martiri prende il nome.
Completamente interrata, fu scoperta nel 1874 e dalle rovine messe in luce se ne dedusse il crollo dovuto a terremoto forse ne l'897. Fu restaurata nella sua struttura a tre navate, divise da quattro colonne e preceduta da nartece.


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