DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Sciangai 23 febbraio, notte.
"La giustizia del popolo cinese raggiungerà
i criminali di Sciangai ovunque si trovino", ha assicurato
stanotte la radio di Shensi, dipingendo la crescente indignazione
della Cina "liberata" per l'esecuzione di tre operai
scioperanti avvenuta la settimana scorsa. La condanna a morte dei
generali Chen Ta-ching, comandante questa guarnigione, e Tang Eng-po,
comandante la difesa di Nanchino e Sciangai, é invocata dagli
studenti di tutte le università di Pechino, fino a poche
settimane fa nazionalisti, dai sindacati operai e persino dagli
analfabeti conducenti di pedicabs, in petizioni a Mao, ove si
dichiara che una genuina pace non potrà ottenersi senza una
esemplare punizione dei reazionari del Kuomintang". La stessa
trasmissione informa che la polizia ha arrestato un agente segreto
nazionalista e altre nove persone a Pechino per un complotto rivolto
ad eccitare il "terrore e il sabotaggio contro il governo del
popolo" Anche a Tientsin sono stati imprigionati diversi
esponenti del partito di Ciang, tra cui l'ex-sindaco della
città, Tu Chien-shi. Con una tattica monotona, perché
si é ripetuta in Polonia, a Praga, a Budapest e in Corea, i
comunisti vanno consolidando il loro potere assolutistico nei due
maggiori centri della Cina del Nord. L'annuncio semiufficiale che il
"Governo" starebbe muovendo da Sciaciuang a Pechino,dove da
domenica funziona un "centro amministrativo" sembra
confermare le voci già segnalatevi di una prossima
proclamazione della città degli imperatori a capitale della
Cina rossa. Taluni si meravigliano che Mao non lo abbia ancora fatto;
ma é proprio il non averlo fatto che denota la sua prudenza
politica. Bisogna, infatti, considerare che una simile mossa porrebbe
automaticamente la questione del riconoscimento da parte delle
Potenze e che Mao non puo fare la figura che fece Markos in Grecia. E
quindi possibile che la decisione venga ancora differita e con essa
la visita ufficiale. Dove i comunisti non perdono tempo, è nei
campi economico e culturale. Oggi é terminata nella Cina del
Nord la coversione del goldyuan in yenminpiao, "moneta del
popolo", a cambio differenziato, cioé più
favorevole per studenti, operai, coolies e contadini poveri. |
Nessuna transazione privata con valute straniere e
metalli pregiati é ammessa; le banche con capitale estero, le
compagnie anglo-americane per l'importazione di olii minerali e le
industrie miste non ricevono più rimesse dalle loro
amministrazioni centrali, tutti gli affari sono sempre fermi. Le
linee aeree non hanno ancora ripreso il traffico, il ponte radio
funziona solo con Pechino, il servizio postale del Nord si é
ridotto a un solo sacco giunto misteriosamente via Wuhu, che é
la stretta dello Yangtsé a sud-ovest di Nanchino, con bolli
stampigliati "area liberata Cina centrale" e sul retro
delle buste la scritta "Questo é il servizio postale del
popolo, che presto diventerà universale". In altro campo,
molto curiose sono le ragioni allegate dalla nuova stampa di Pechino
per giustificare la gestione commissariale della famosa
università cattolica di Fujen. con circa tremila studenti
d'ambo i sessi, il cui rettore, padre Rigncy, d'origine americana,
é stato rimosso insieme con l'economo e col soprintendente
agli studi. L'accusa principale è politica: "Non tutti i
reazionari del Kuomintang sono cattolici, ma tre quarti dei cattolici
di Fujen sono reazionari pro Ciang: questa é una nuova
conferma della relazione esistente fra i cani ringhiosi
dell'imperialismo yankee e l'idea fascista". Sono i dispiaceri
che fanno maggiormente soffrire gli americani venuti in Cina agitando
la bandiera della democrazia. Fra le incriminazioni più
diverse, una é che i padri non ammettevano l'origine della
specie secondo le teorie di Darwin, che anzi ripudiavano come
eretiche; un'altra che trascuravano l'insegnamento della fisica e
delle scienze sperimentali, e infine quella di non permettere la
promiscuità tra i sessi. "Le suore trattano le
studentesse come peccatrici da dover continuamente proteggere contro
le insidie del demonio. I compagni maschi non possono visitarle nel
loro dormitorio e quelle che rincasano dopo le ore 19 ricevono un
cattivo punto in condotta. Dopo il "silenzio" le suore si
aggirano per le camerate simili ad adunchi spettri, spesso buttando
in aria le coperte d'un letto per assicurarsi che sia occupato dalla
sua titolare e questa sia sola..."
Cesco TOMASELLI |