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17 Luglio 1947 - Albenga
Tutto il dolore del mondo in quarantaquattro cuori di mamme
Dino Buzzati

18 Luglio 1947 - Albenga
L'ultimo bacio delle mamme alle piccole vittime di Albenga
Dino Buzzati

20 Luglio 1947 - Milano
Le bare bianche sono passate fra il pianto e le preghiere del popolo

Ottobre 1947 - Trieste
Questa é l'Istria oggi, squallidi villaggi dov'erano cittą
Vittorio G. Rossi

24 Dicembre 1947 - ROMA
Addio, Costituente
Alberto Ceretto

5 Maggio 1949 - Milano
Nel grande Stadio dell'aldilà... MAZZOLA passa a GABETTO
Indro Montanelli

5 Maggio 1949 - Milano
L'ultima veglia di Torino ai trentun caduti di Superga
Dino Buzzati

23 Febbraio 1951 - Sciangai
Come MAO mette al passo la vita cinese del Nord.
Cesco TOMASELLI

17 agosto 1951 - Tokio
Un Italiano condannato a morte per "spionaggio" nella Cina comunista.

 

ps6mi@aol.com

Anno 1954 - Il San Carlo aveva 90 anni

COME MAO mette al passo la vita cinese del Nord

Primo bersaglio l'istruzione religiosa

DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE
Sciangai 23 febbraio, notte.

"La giustizia del popolo cinese raggiungerà i criminali di Sciangai ovunque si trovino", ha assicurato stanotte la radio di Shensi, dipingendo la crescente indignazione della Cina "liberata" per l'esecuzione di tre operai scioperanti avvenuta la settimana scorsa. La condanna a morte dei generali Chen Ta-ching, comandante questa guarnigione, e Tang Eng-po, comandante la difesa di Nanchino e Sciangai, é invocata dagli studenti di tutte le università di Pechino, fino a poche settimane fa nazionalisti, dai sindacati operai e persino dagli analfabeti conducenti di pedicabs, in petizioni a Mao, ove si dichiara che una genuina pace non potrà ottenersi senza una esemplare punizione dei reazionari del Kuomintang". La stessa trasmissione informa che la polizia ha arrestato un agente segreto nazionalista e altre nove persone a Pechino per un complotto rivolto ad eccitare il "terrore e il sabotaggio contro il governo del popolo" Anche a Tientsin sono stati imprigionati diversi esponenti del partito di Ciang, tra cui l'ex-sindaco della città, Tu Chien-shi. Con una tattica monotona, perché si é ripetuta in Polonia, a Praga, a Budapest e in Corea, i comunisti vanno consolidando il loro potere assolutistico nei due maggiori centri della Cina del Nord. L'annuncio semiufficiale che il "Governo" starebbe muovendo da Sciaciuang a Pechino,dove da domenica funziona un "centro amministrativo" sembra confermare le voci già segnalatevi di una prossima proclamazione della città degli imperatori a capitale della Cina rossa. Taluni si meravigliano che Mao non lo abbia ancora fatto; ma é proprio il non averlo fatto che denota la sua prudenza politica. Bisogna, infatti, considerare che una simile mossa porrebbe automaticamente la questione del riconoscimento da parte delle Potenze e che Mao non puo fare la figura che fece Markos in Grecia. E quindi possibile che la decisione venga ancora differita e con essa la visita ufficiale. Dove i comunisti non perdono tempo, è nei campi economico e culturale. Oggi é terminata nella Cina del Nord la coversione del goldyuan in yenminpiao, "moneta del popolo", a cambio differenziato, cioé più favorevole per studenti, operai, coolies e contadini poveri.

Nessuna transazione privata con valute straniere e metalli pregiati é ammessa; le banche con capitale estero, le compagnie anglo-americane per l'importazione di olii minerali e le industrie miste non ricevono più rimesse dalle loro amministrazioni centrali, tutti gli affari sono sempre fermi. Le linee aeree non hanno ancora ripreso il traffico, il ponte radio funziona solo con Pechino, il servizio postale del Nord si é ridotto a un solo sacco giunto misteriosamente via Wuhu, che é la stretta dello Yangtsé a sud-ovest di Nanchino, con bolli stampigliati "area liberata Cina centrale" e sul retro delle buste la scritta "Questo é il servizio postale del popolo, che presto diventerà universale". In altro campo, molto curiose sono le ragioni allegate dalla nuova stampa di Pechino per giustificare la gestione commissariale della famosa università cattolica di Fujen. con circa tremila studenti d'ambo i sessi, il cui rettore, padre Rigncy, d'origine americana, é stato rimosso insieme con l'economo e col soprintendente agli studi. L'accusa principale è politica: "Non tutti i reazionari del Kuomintang sono cattolici, ma tre quarti dei cattolici di Fujen sono reazionari pro Ciang: questa é una nuova conferma della relazione esistente fra i cani ringhiosi dell'imperialismo yankee e l'idea fascista". Sono i dispiaceri che fanno maggiormente soffrire gli americani venuti in Cina agitando la bandiera della democrazia. Fra le incriminazioni più diverse, una é che i padri non ammettevano l'origine della specie secondo le teorie di Darwin, che anzi ripudiavano come eretiche; un'altra che trascuravano l'insegnamento della fisica e delle scienze sperimentali, e infine quella di non permettere la promiscuità tra i sessi. "Le suore trattano le studentesse come peccatrici da dover continuamente proteggere contro le insidie del demonio. I compagni maschi non possono visitarle nel loro dormitorio e quelle che rincasano dopo le ore 19 ricevono un cattivo punto in condotta. Dopo il "silenzio" le suore si aggirano per le camerate simili ad adunchi spettri, spesso buttando in aria le coperte d'un letto per assicurarsi che sia occupato dalla sua titolare e questa sia sola..."

Cesco TOMASELLI

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